Per comunicare bisogna ascoltare, leggere, riflettere. Da qui l’idea di iniziare a scrivere su questo blog per condividere notizie, commenti sui temi, argomenti, curiosità che riguardano il mio lavoro, le mie passioni come la lettura, l’arte, il cinema, la musica, la luce di cui mi sono innamorata nove anni fa quando ho cominciato a occuparmi di questo mondo affascinante. Un colpo di fulmine che mi ha fatto conoscere le innumerevoli potenzialità di questo meraviglioso elemento attraverso i progetti di importanti professionisti e i prodotti innovativi delle aziende con le quali ho lavorato. La luce plasma lo spazio e con esso le persone e i sentimenti. Non a caso si parla di human centric lighting e di benessere sociale perché la luce è fondamentale per rendere più confortevoli gli ambienti in cui viviamo, lavoriamo, ci curiamo e svolgiamo tante altre attività anche ludiche. La luce naturale e artificiale accende trasfigurazioni spazio-temporali, disegna profondità invisibili, produce immagini. La luce è tecnologia, è innovazione ma è anche emozione e può diventare arte o dipingere luoghi e spazi urbani. La luce ci vede e ci guarda, suggerisce visioni, incornicia spazi, inscena esperienze multiple e ha ispirato artisti, poeti e scrittori come Philip Roth, Thomas Mann, Virginia Wolf. Per gli antichi greci era la premessa della conoscenza. Per Omero vivere è “vedere la luce” mentre nascere è “venire alla luce”. Espressioni ormai divenute universali in tutte le lingue in quanto metafora della vita.
La luce per me ha anche una dimensione molto intima. Mi riporta all’infanzia, alla paura del buio. Quella piccola luce accanto al comodino emanava un piacevole senso di sicurezza. Da allora sono passati tanti anni ma la luce per me è sempre una stella luminosa in un cielo buio che mi fa sentire sicura e a casa.
Dopo queste premesse è facile capire perché ho scelto tra le mie attività di comunicare la luce. La luce di per sé è uno dei mezzi di comunicazione più efficace.
Così, ad esempio, la prima cosa a colpirci di un negozio è la sua insegna. Attraverso quel richiamo luminoso possiamo capire quale genere di prodotti o servizi ci vengono offerti. Ma, per colpire e comunicare qualcosa di interessante con un’insegna, è necessario far sì che il messaggio sia comprensibile a tutti e che risalti in modo da distinguersi dagli altri che lo circondano.
La luce, quindi, comunica messaggi ma la comunicazione non solo contribuisce a crearli ma soprattutto deve comunicarli con la consapevolezza che anche noi comunicatori dobbiamo fare la nostra parte per creare una cultura della luce che serve a tutti per vivere meglio!
Molto bello l’articolo. La luce è magica sempre!
Argomento molto interessante! Attendo altri articoli…
Ciao Mariella, grazie di avermi in vitato su Linkedin, così ho potuto leggere il tuo bel articolo!!! “L’amore per la luce è stato un colpo di fulmine” e il fulmine è sempre luce! Proprio ora sto integrando un’elettronica in una scultura in legno di un Uroboro che avverte con un sensore radar la presenza della persona in vicinanza e quindi fa scattare un lampo azzurro tra la coda e la lingua. Buona Pasqua
Ciao Nino grazie per la tua risposta. Tutto ci riporta alla luce e al suo significato più recondito,
anche il buio, anche le ombre e nelle tue opere la luce diventa magica!
Anche la tua ultima opera sarà fantastica anche perché l’arte e la tecnologia sono sempre più un connubio indissolubile!
Non vedo l’ora di vederla! Tanti auguri di Buona Pasqua anche a te